I frantoi in Puglia

Il frantoio ipogeo rappresenta una delle testimonianze più visibili dell’antica civiltà che millenni fa abitò le terre aspre e selvagge della Puglia. Questi strumenti raccontano una vita rurale ormai scomparsa in cui gli uomini vivevano in simbiosi con la natura trasformando con fatica i prodotti che la terra offriva in prodotti tipici. Il frantoio ipogeo infatti è un monumentale attrezzo in pietra con il quale attraverso lunghi processi di lavorazione si otteneva l’olio extravergine d’oliva, l’oro Pugliese.

Come l’ulivo rappresenta l’elemento principe del paesaggio pugliese, così il frantoio ipogeo testimonia l’antica cultura, l’economia e la società pugliese di secoli fa. Attorno al frantoio ipogeo si svolgeva la vita contadina, i trappitari lavoravano le olive faticando senza sosta tutto il giorno sotto il sole rovente della Puglia. Per questo motivo i frantoi sono entrati a far parte anche dell’immaginario popolare dando vita a canzoni e poesie su questo tema. Gli ipogei sono fondamentalmente dei frantoi scavati nel sasso, delle strutture realizzate appositamente per lavorare le olive nel migliore dei modi ed estrarre un olio unico e inimitabile.

Un percorso attraverso i frantoi ipogei della Puglia permette di conoscere a fondo questa terra, la sua storia e le sue magnifiche tradizioni, ma anche la gastronomia della regione. Il nostro viaggio alla scoperta dei frantoi ipogei  parte da Gallipoli dove nei pressi dello splendida struttura cinquecentesca di Palazzo Granafei, si trovano due frantoi ipogei perfettamente conservati .
All’interno di questi luoghi, destinati alla produzione di olio extravergine d’oliva, si possono visitare anche i sotterranei in cui venivano lavorate le olive e imbottigliato l’olio.

Poco più a sud, a Sternatia, si trova il frantoio ipogeo Granafei, situato nei pressi del centro storico, vicino alla porta Filia, vicino al giardino del palazzo del marchesale.  Il frantoio ipogeo Granafei fa parte di un gruppo di 19 frantoi che in passato erano collegati fra di loro da cunicoli sotterranei e camminamenti. Realizzato nel XIX secolo possiede due zone per la spremitura, tavoli da pranzo e inghiottitoi di scarico. Si accede al suo interno tramite una scala con volta a botte grazie al quale si giunge ad un ambiente in cui si trovano le macine illuminate da un lucernario.
Continuando a percorrere la Costa Adriatica si arriva a Vernole in cui è custodito il frantoio ipogeo Caffa che veniva utilizzato sin dal Cinquecento fino al Novecento per produrre olio extravergine d’oliva.  In passato la struttura arrivava sino a 5 metri sotto terra per utilizzare meglio la temperatura stabile e ottenere così un olio migliore.

Dopo aver superato le terre del Salento si arriva nella Valle D’Itria e più specificatamente ad Ostuni, la città bianca famosa non solo per la sua bellezza, ma anche per la tradizione gastronomica. Qui scoprirete la famosa Piana degli Ulivi dove sorge il frantoio ipogeo Lacopagliaro risalente addirittura al Medioevo e situato in aperta campagna fra muretti a secco, ulivi secolari e campi coltivati. Infine terminando questo splendido viaggio nella Puglia dei frantoi si arriva a Grottaglie, che ospita, nello storico e famoso quartiere delle ceramiche, tantissimi frantoi ipogei.