Il Salento è senza dubbio uno dei luoghi più suggestivi della Puglia. Basta solamente guardarsi intorno per scoprire quanto questo questa terra abbia da offrire fra vigneti, mandorli profumati, ulivi secolari e campi di grano. In questi luoghi gli animali pascolano liberamente e la coltivazione avviene ancora come nei tempi antichi. Tutto ciò rende la cucina salentina davvero speciale tanto che è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità. Si tratta di una cucina semplice, genuina, ricca di fantasia e formata da piatti realizzati con ingredienti poveri, ma ricchi di gusto con ricette che vengono tramandate da una generazione all’altra.

Il pane viene cotto come si faceva un tempo nei forni in pietra utilizzando la legna d’ulivo che conferisce al pane una fragranza irresistibile. Uno dei pani salentini più famosi è l’uliate, realizzato con le olive nere, ottimi anche i pizzi, conditi con pomodoro, olio, cipolla, capperi, olive, zucca e capperi. Gustose, fragranti e ottime le pittule, delle gustose frittelle di pasta lievitata con una forma tonsa, che vengono fritte nell’olio extravergine d’oliva e mangiate di solito a Natale. Nella tavola dei salentini poi non mancano mai le frise, ossia delle ciambelle di pane tostato che vengono bagnate con l’acqua e condite con pomodori maturi, olio extravergine d’oliva, sale ed origano.

Uno dei primi piatti più famosi del salento sono i ciceri e tria, tagliatelle, in parte fritte e in parte no, condite con ceci. Da provare anche le sagne ncannulate, delle tagliatelle ritorte accompagnate con un sugo di pomodoro, cacioricotta grattugiato e basilico. Questo stesso sugo viene usato per preparare le orecchiette e le minchiareddhri. Fra i secondi piatti troviamo diverse pietanze a base di carne che vengono cotte nella pignata, un particolare e antichissimo vaso di terracotta. Da provare i turcinieddhri, succosi involtini realizzati con carne e interiora di agnello conditi con erbe aromatiche  e in seguitocotti alla brace. Un sapore forte e intenso accompagna i moniceddhi, delle piccole lumache arrostite con abbondante pomodoro e cipolla.

Il pesce invece è molto più diffuso, essendo il Salento affacciato sullo splendido mare pugliese. Qui le tradizioni contadine prevedono il consumo di moltissimo pesce che viene preparato in diversi modi: fritto, in zuppe oppure alla brace. Uno dei piatti più apprezzati è lu purpu alla pignata e la scapece, realizzata con squisito pesce azzurro che viene fritto e poi depositato su un letto di pane grattugiato, zafferano, aceto e olio extravergine d’oliva. In un luogo solare e ricco di vita come il Salento non potevano mancare poi tante verdure e ortaggi spontanei come i lampasiuni, delle piccole cipolline gustose, ma anche melanzane, olive, zucchine, peperoni e carciofini che vengono preparati sott’olio o cotti sulla brace. Con rape, cavoli, cicorie e patate invece si prepara la pitta, una fragrante focaccia.

Il clima dolce, il sole e la brezza marina fanno si che sulla costa del Salento fanno si che qui crescano i frutti più succosi e zuccherini di tutta l’Italia. Troviamo ad esempio i fichi d’India, le culummare, ossia una varietà molto antica di fichi, le percoche, una varietà di piccole pere, le pesche, le nespole, le prugne, le albicocche, le melograne delle site, l’uva, le sarginischi, succulente angurie, ed i polposi meloni.

Il Salento è famoso anche per una grande varietà di dolci, preparati per le festività più importanti. Dolci e zuccherini i porceddhruzzi, dei piccoli cavatelli fritti nell’olio e conditi con il miele. Questi dolci vengono serviti con le carteddate, delle strisce di pasta fritta poi spolverata con lo zucchero a velo. Fra i dolci più buoni il pasticci otto, una sorta di crostatina ovale farcita con crema pasticcera e servita calda